L’allattamento prolungato è stato spesso considerato un fatto negativo, responsabile di limitare lo sviluppo di autonomia nel bambino.

In vario modo esso è più volte stato screditato e, in alcuni casi, il fatto di scegliere di allattare il bambino anche durante il secondo anno di vita, è stata considerata una vera e propria colpa.
Addirittura in alcune cause di divorzio, questa scelta è stata strumentalizzata per indicare un comportamento perpetrato dalla madre ai danni del neonato.

Ma la posizione del Ministero della Salute rispetto all’allattamento prolungato è completamente differente.
Sebbene esso indichi l’allattamento al seno come fonte esclusiva di nutrizione per il bambino solo nei suoi primi sei mesi di vita, non lo esclude nei mesi successivi.

Semplicemente si ritiene che oltre l’anno di vita l’allattamento al seno debba svolgersi in concomitanza ad altri metodi: man mano il bambino deve essere abituato ad assumere altri alimenti, senza tuttavia abbandonare il latte materno, considerato la più naturale fonte di nutrizione.

Questa raccomandazione, ovviamente, non è casuale: il fondamento scientifico… [SEGUE] 

 

Facebook Comments
7.9K Shares
7.9K Shares
Share via
Copy link
Powered by Social Snap